Torna indietro

COP26 e la necessità per l'Europa di portare avanti la transizione energetic

Athens, Greece, 15 November 2021

È giusto ammettere che la COP26 è stata un mix di cose. L’accordo per l'eliminazione graduale del carbone, che non include i maggiori utilizzatori mondiali di energia al carbone, è un esempio della sfida che ci attende. In altre parole, come possiamo convincere ogni economia del mondo a ridurre le emissioni fino a raggiungere l’obiettivo collettivo di 1,5°C?

 

Inoltre, l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, senza uno sforzo concertato per sostituire queste fonti di produzione di energia con alternative pulite e un sistema elettrico adatto allo scopo, non farà che aumentare i prezzi dell'energia, come accade negli ultimi tempi ai consumatori dei Paesi europei che dipendono dal gas naturale.

 

Tra gli aspetti positivi, la COP26 ha incluso diversi meccanismi volti a facilitare la transizione verso sistemi energetici più puliti. Ad esempio, oltre 40 leader mondiali, inclusi i capi di stato di Stati Uniti, India, Stati membri dell'UE e Cina, hanno sottoscritto un'agenda rivoluzionaria. Secondo tale agenda, i Paesi e le imprese coordineranno e rafforzeranno la propria azione per il clima ogni anno per "accelerare drasticamente" lo sviluppo e la diffusione di tecnologie pulite e ridurre i costi entro questo decennio.

 

Un altro risultato promettente riguarda la Green Grids Initiative – One Sun One World One Grid (GGI-OSOWOG) che mira a sfruttare tutto il potenziale delle risorse rinnovabili a livello globale, attraverso una maggiore interconnessione delle reti elettriche con l’obiettivo di trasportare l'elettricità generata nelle aree che ne hanno bisogno.

 

Il cambiamento climatico sta accadendo qui ed ora

La consapevolezza più chiara emersa dalla COP26 è che il 2021 deve essere l'anno in cui il cambiamento climatico venga preso sul serio, dal momento che il suo impatto in tutto il mondo si sta facendo sentire. Si è sentito acutamente in aree diverse come il Mediterraneo, la Russia e gli Stati Uniti, colpiti da una delle peggiori ondate di caldo mai registrate che ha provocato incendi devastanti.

 

In Grecia in particolare, dove si trovano l'impianto di produzione, l'impianto di riciclo e la sede centrale di Sunlight, da inizio luglio ad agosto gli incendi si sono scatenati in tutto il Paese: da nord a sud, sulle isole e sulle zone senza sbocco sul mare, dalle regioni alla capitale.

 

In Sunlight abbiamo purtroppo assistito in prima persona a questi eventi, quando un incendio è scoppiato a meno di un chilometro dai nostri uffici nella periferia nord di Atene. Siamo stati fortunati: nessuno di noi si è trovato in pericolo e non ci sono stati danni a beni o infrastrutture. Altri non sono stati altrettanto fortunati. Migliaia di case e mezzi di sussistenza sono stati distrutti con conseguente evacuazione di massa, preziosi ecosistemi sono stati rasi al suolo.

 

Rapporto IPCC

Secondo l'ultimo rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), le azioni umane hanno ancora il potenziale per determinare il futuro corso del clima attraverso "riduzioni forti, rapide e durature delle emissioni di gas serra (GHG) (...) per raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero”.

 

Il rapporto del gruppo di lavoro I, Climate Change 2021: the Physical Science Basis, è la prima parte del sesto rapporto di valutazione dell'IPCC (AR6), che sarà completato nel 2022. Secondo il rapporto, si prevede un aumento della temperatura nei prossimi 20 anni pari o superiore a 1,5°C. Il rapporto descrive anche i potenziali scenari futuri che si verificheranno, a meno che non si raggiungano profonde riduzioni delle emissioni di CO2 e di altri gas a effetto serra (GHG) nei prossimi decenni.

 

In quanto società situata in una regione del mondo suscettibile a eventi meteorologici estremi, l’esperienza di quest'estate ci ha insegnato due cose, evidenziate dal rapporto IPCC:

 

  • Diversi cambiamenti nel sistema climatico diventano più grandi in relazione diretta al riscaldamento globale. Questi cambiamenti includono aumenti della frequenza e dell'intensità di caldo estremo, ondate di caldo marine e forti precipitazioni, siccità agricole ed ecologiche in alcune regioni, intensi cicloni tropicali, nonché riduzioni del ghiaccio marino artico, del manto nevoso e del permafrost.

  • Si prevede che il continuo riscaldamento globale intensificherà ulteriormente il ciclo dell'acqua globale, inclusa la sua variabilità, le precipitazioni monsoniche globali e la gravità degli eventi umidi e secchi.

È necessario fare i conti con la realtà e agire di conseguenza

L'IPCC basa la propria valutazione sul miglioramento dei dati osservativi sul riscaldamento storico, nonché sui progressi nella comprensione scientifica della risposta del sistema climatico alle emissioni di GHG causate dall'uomo. Inoltre, il rapporto lancia l’allarme sul fatto che senza riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di GHG, sarà impossibile impedire che il riscaldamento si avvicini a 1,5°C o addirittura a 2°C.

 

Valerie Masson-Delmotte, co-presidente del gruppo di lavoro dell'IPCC I, definisce il rapporto un "reality check" e osserva che il lavoro del gruppo fornisce un quadro molto più chiaro circa il clima passato, presente e futuro; tale quadro è essenziale, afferma l'IPCC, per capire in che direzione stiamo andando, cosa si può fare e come l'umanità può far fronte al problema.

 

In Sunlight, ci consideriamo parte della soluzione, supportando pienamente la transizione verso un futuro a emissioni nette pari zero; miriamo a sviluppare applicazioni specializzate e innovative nella catena del valore delle batterie, e soluzioni di storage più rispettose dell'ambiente, per rendere l'energia sostenibile più affidabile e accessibile.

 

Come chiaramente emerso nella COP26 recentemente conclusa, dobbiamo agire immediatamente per invertire l'aumento della temperatura globale indotto dalla CO2. Ciò che non dobbiamo fare è interpretare gli eventi meteorologici estremi a cui si abbiamo assistito nel 2021 come un segnale che ormai è troppo tardi e come scusa per evitare di agire.

 

La decarbonizzazione non si ottiene cliccando un pulsante

Le nazioni di tutti i continenti hanno bisogno di energia per alimentare le proprie economie: da ciò deriva l’industria globale dell'estrazione dei combustibili fossili. La trasformazione del nostro sistema energetico globale in uno che utilizza abbondantemente fonti di energia pulite e rinnovabili non è un semplice passaggio da un modello all'altro.

 

I critici delle energie rinnovabili vedono nella variabilità di eolico e solare il tallone d'Achille dell'energia pulita. La realtà, tuttavia, è più sfumata, e il bisogno di progetti di energia rinnovabile non potrebbe essere più evidente. A settembre abbiamo assistito alle più grandi vendite sovrane di titoli verdi in tutto il mondo, mentre l'UE ha venduto il suo primo green bond a ottobre.

 

La necessità di una rete energetica maggiormente rinnovabile sta costringendo l'intero sistema energetico ad adattarsi, passando dal modello tradizionale di produzione e distribuzione centralizzata di energia, che invia flussi di energia ai carichi di consumo, a sistemi più distribuiti e intelligenti basati su flussi di energia bidirezionali, generati da impianti di energia rinnovabile ai margini della rete. Sunlight partecipa a progetti di ricerca e sviluppo innovativi che mirano proprio a questo: creare reti energetiche "intelligenti" e affidabili, investendo e producendo anche prodotti innovativi per l’energy storage che supportino le energie rinnovabili e le installazioni off-grid.

 

Commentando gli sforzi di Sunlight nella lotta ai cambiamenti climatici, il CEO Lampros Bisalas ha dichiarato: “I risultati della COP26, insieme alle temperature record e agli incendi, e il recente rapporto dell'IPCC, sono un forte campanello d'allarme per il settore delle batterie. Dobbiamo impegnarci seriamente nella ricerca e sviluppo per progettare sistemi di energy storage sostenibili. Noi di Sunlight ci stiamo impegnando proprio in questo senso: applicando un modello di economia circolare attraverso il quale ricicliamo e produciamo più della metà della nostra domanda in piombo, investendo in ricerca e sviluppo per sviluppare celle e moduli al litio, e pianificando la creazione di un’ulteriore operazione di riciclo per le batterie agli ioni di litio. Siamo orgogliosi dei nostri risultati e non vediamo l'ora di implementare i nostri piani per contribuire alla transizione del mondo verso le emissioni nette pari zero".